Cernusco sul Naviglio è alle spalle, abbiamo “navigato” ed eccoci arrivati a Bresso. Una settimana dopo. In vista della fine stagione – e ne mancano di appuntamenti… – il weekend lo si è trascorso a Bresso, alle porte di Milano, “trasferta” logisticamente meno impegnativa ma comunque importante nel percorso di una annata lunghissima, piena di impegni, partite, emozioni, vittorie (e sconfitte), abbracci, lacrime, soddisfazioni e tanti canestri.
Per non sfatare la tradizione il calendario del torneo vede impegnati gli Esordienti già sabato di buon mattino, ore 9, per il girone di qualificazione alla fine vinto agevolmente contro due avversari come Aurora Milano e Novara mai incontrati prima e superati agevolmente con la “regia” di coach Mauro e ragazzi sempre attenti, “sul pezzo” come si suol dire capaci nelle due partite del mattino di raggiungere per entrambe le volte la soglia degli 89 punti. Dettaglio tecnico-tattico, o nota a margine come si dice in questi casi, giusto per la cronaca degli eventi: nella partita vinta all’esordio con Aurora i ragazzi giallorossi hanno “messo a segno” qualcosa come 25 falli a fronte dei 25 punti segnati dagli avversari. Insomma: la grinta, la tenacia, la fisicità e l’aggressiva non sono certe mancate.
Dopo la solita tavolata con pranzo incorporato a base di salamella, il pomeriggio del sabato – anche per la gioia delle famiglie – è stato libero da impegni. Tanto poi, per l’incrocio del tabellone, il ritrovo domenicale è avvenuto all’ormai “solito” ritrovo, le 8:15 a bordo campo. Per la serie: dormire mai.
La semifinale 1°-4° posto ha visto gli Esordienti opposti agli agguerriti padroni di casa, note conoscenze, anche di famiglia, di coach Davide tornato sulla tolda di comando della panchina, anche per concedere un po’ di fiato a Mauro.
La partita si è subito incanalata sui binari giusti per i giallorossi – come ha ribadito, poi, il risultato finale – ma certamente non è stata una passeggiata per l’agguerrita prestanza anche fisica del Bresso e per la spinta del tifo casalingo, come è giusto che sia in questi casi.
Vinta la partita e, finalmente, approdati alla Finalissima i nostri si sono potuti rilassare a lungo prima dello scontro decisivo a metà pomeriggio. Tra tifo sugli spalti, giochi di società, attesa spasmodica per il pranzo – stavolta pizza al trancio al posto del panino con la salamella, nonostante l’aroma nell’aria – e studio (sì, c’è stato un valente ragazzo che si è messo a studiare, in autonomia, nel giardino della palestra ospitante) si è arrivati a redde rationem.
Di fronte la forte, solida, rocciosa e tecnica ABA Legnano, ovverosia la selezione dei migliori giocatori dell’area legnanese, una sorta de “il meglio di…”. Pronti via e i giallorossi, puntando su una coriacea difesa, sono scappati via salvo poi far rientrare gli avversari che potevano contare anche su innesti provenienti da altre squadre di rango. All’intervallo gli Eso erano decisamente davanti nel punteggio dimostrando di saper gestire anche le situazioni piu’ difficili, lo stress e la tecnica dei rivali. Il 3° quarto è stato assai combattuto con frequenti ribaltamenti di fronte e risultato e ha lasciato i giochi aperti per gli ultimi 10 minuti decisivi per il successo finale.
E proprio nel 4° quarto, stimolati dalle alchimie del coach Davide, i nostri ragazzi hanno dimostrato una solidità mentale non banale e hanno ripreso in mano il pallino del gioco superando la fase del punto-a-punto e cumulando un margine di vantaggio di alcuni punti che alla fine si è rivelato fondamentale.
E vittoria è stata. Tra l’altro si è trattata di una rivincita rispetto all’unico scontro precedente con ABA. Ed è stata festa: in campo, sugli spalti e negli spogliatoi. Una scalata partita dal 4° posto del Torneo Papini di Rimini, al 3° posto al Torneo di Cernusco al gradino più alto del podio a Bresso. Proprio in quella palestra che, all’inizio del percorso dei giallorossi con Davide, aveva portato al primo trofeo nel quadrangolare di categoria.
Coppe – oltre a quella, bellissima, del 1° posto, abbiamo conquistato anche quella per l’MVP del Torneo -, urla, canti di gioia e parole profonde nello spogliatoio. Con qualche lacrimuccia per un percorso che si sta per concludere e che ha portato un gruppo di “bambini” a diventare grandi, a crescere, ascoltare, imparare, giocare e vincere.
E non è finita qua: perché ci aspetta, almeno, il Torneo di Nerviano….